di Fabrizio Biolé
Nella seduta di Consiglio Regionale di questa settimana, una distratta aula ha bocciato il mio semplice ordine del giorno a proposito della salvaguardia “fisica” delle linee ferroviarie che prevedeva un impegno per la Giunta a evitare, in tutti i contesti in cui abbia voce in capitolo, la dismissione fisica delle linee.
Purtroppo già da alcune settimane sappiamo che arredi e materiale sono stati eliminati in alcune stazioni e su alcune tratte ferroviarie. Valutando la plausibile ipotesi di un possibile riutilizzo di binari di pezzatura da 60 kilogrammi al metro lineare per il cantiere del passante ferroviario torinese a scapito delle dodici linee ferroviarie su cui insiste la “sperimentazione” attuata dall’assessore Bonino, la maggior parte delle quali interessano territori marginali e periferici della regione.
Si consuma così, in un modo forse inedito, la consuetudine di prestare attenzione un po’ in tutti i settori al territorio centrale afferente alla città di Torino e cintura a scapito delle provincie di confine e che in passato ha riguardato di certo il settore sportivo e quello culturale in primis, con le grandi realtà torinesi che drenano il novanta per cento delle risorse e delle attenzioni dei partiti.
Un semplice impegno al mantenimento delle linee, che potesse garantire il loro riuso nel caso di un cambio di programmazione, senza la necessità di successivi onerosi interventi di eventuale ripristino, è dunque stato rigettato dal Vicepresidente Cavallera, assente l’Assessore Bonino.
Dopo il voto negativo dell’ordine del giorno, è mia volontà far sapere a tutti i cittadini dei territori interessati dai tagli alle ferrovie, che letteralmente il combinato disposto dei mancati trasferimenti dal livello centrale, uniti alle politiche di Cota e alla carenza di risorse che rende vantaggioso l’utilizzo anche solo di parte dal materiale ferroviario presente nelle periferie, ci porta ad una situazione in cui “ci stanno togliendo i binari da sotto le ruote”!