Mercoledì 3 a Torino è mancata l’unica parola d’ordine: “sì TPL, no TAV!”

Pubblicato: 3 aprile 2013 da fabiole in ambiente, Bilancio, diritti, notav, politica, trasporti
tpldi Fabrizio Biolé
Mercoledì mattina 3 aprile ho presenziato come rappresentante regionale, oltre che come pendolare, all’incontro indetto presso la sede della Provincia di Torino dall’ANAV Piemontese, che ha convocato i Sindaci e gli amministratori provinciali della regione per definire le priorità attuali del sistema trasportistico piemontese.A seguito dei dati snocciolati la settimana scorsa dall’Assessore Barbara Bonino si paventerebbe un taglio, a metà anno, del 35% delle risorse per il TPL, mossa che decreterebbe la sicura distruzione della rete trasportistica con inimmaginabili ripercussioni per pendolari e studenti, oltre ad un abnorme esubero del personale addetto.

Già nell’anno passato il territorio ha subito la cancellazione di quattordici linee ferroviarie, e l’intenzione di Cota e Bonino darebbe il colpo di grazia al settore, che con un ammanco di oltre 100 milioni di euro crollerebbe in breve tempo portandosi dietro indotto e la cancellazione di servizi essenziali.

La scaletta blindata degli interventi, e il copione già scritto e riscontrabile nei discorsi di personaggi funzionali al sistema come il Presidente Antonio Saitta o il Sindaco Piero Fassino, ha centrato il proprio obiettivo: codificare una condivisibile battaglia per il mantenimento del servizio di trasporto, senza scoperchiare troppo le enormi contraddizioni, nè fornire alternative essenziali nel momento di carenza di risorse come il presente: nessuno ha infatti delineato l’imminente crollo della mobilità privata,ormai codificato da molti; nessuno ha saputo (voluto?) traslare la discussione da mera opposizione ai tagli della Giunta Regionale verso la necessità di una pianificazione trasportistica efficace a livello nazionale, nella quale il TPL ritorni basilare e prioritario e le carrettate di miliardi spesi per la presente, e soprattutto la futura – e inutile e devastante – alta velocità ferroviaria, vengano definite per quello che sono: inopportune e clientelari; nessuno infine, causa il palese uso elettoral-feudale che se ne fa periodicamente, ha accennato all’inopportunità e all’insostenibilità di una rete aeroportuale che, per rimanere nel settore trasportistico, ci porta ad avere in Italia uno scalo ogni 50 miseri chilometri…

Se dunque da un lato è rilevante la presenza di centinaia di fasce tricolore, si tratta di un’ennesima occasione perduta, subita dai cittadini che, nonostante tutto, fruiscono quotidianamente dei servizi di TPL e subdolamente voluta da chi non ha alcun interesse a trovare un vera impostazione a lungo termine, perchè non vuole, ma soprattutto perchè le lobbies che sulle grandi opere speculano, non glielo permetterebbero!

Pubblicità

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...