Doveva accadere e così è stato:
all’alba di oggi, le Forze dell’Ordine hanno occupato “militarmente” l’edifico della Diatto ex-Snia, occupato simbolicamente dal comitato “Snia Rischiosa”, un gruppo di abitanti del quartiere di Borgo San Paolo in segno di protesta contro la politica urbanistica della Giunta Fassino, imperniata sul consumo di territorio, sulla cementificazione dall’alto e il non-dialogo con i cittadini.
L’imponente e lucrosa speculazione immobiliare prevista per l’area sta in questo ore demolendo l’architettura liberty d’una delle prime e più importanti fabbriche di Torino, e con essa una parte di storia della città per far posto a un complesso residenziale di 250 alloggi non popolari, di un parcheggio sotterraneo, d’un centro commerciale e d’un (micro)parco di 30×35 metri.
A gestire questa redditizia e miope operazione è il Fondo Città di Torino, il famoso strumento finanziario co-partecipato da controllate del Gruppo Prelios (già Pirelli S.p.A.) e d’Intesa San Paolo, insieme al Comune di Torino (sottoscrittore del 35% del Fondo), tramite il quale Fassino sta privatizzando una significativa parte del patrimonio immobiliare pubblico, destinata ad “entrare nel portafoglio d’investitori prestigiosi”.
Di fronte a quest’atto di cieca e sorda negazione delle fondamenta democratiche della convivenza civile con cui il Comune di Torino risponde alle istanze di partecipazione e decisioni condivise, con la polizia in difesa degli interessi di “palazzinari” e finanzieri; di fronte all’ultima dimostrazione della volontà di un Sindaco che delega a banche, fondi e multinazionali gli indirizzi di politica urbanistica; dinnanzi all’ideologia della crescita infinita del profitto incarnata dal Gruppo Prelios, da Intesa San Paolo e da chi amministra la città, è necessario che tutti i cittadini torinesi siano presenti il 18 giugno 2013 presso Palazzo di Città contestualmente alla seduta in cui il comitato “Snia Rischiosa” aveva recentemente ottenuto il diritto ad esporre le sue ragioni per opporsi alla distruzione della ex-Diatto e proporre una riqualificazione dell’area conservativa e concertata.