Progetto Partecipato Piemonte porta “Fukushame” a Cuneo e Torino

Pubblicato: 5 giugno 2013 da fabiole in ambiente, armi, energia, nucleare, salute, Senza categoria
fuku bassa
di Gruppo Consiliare Progetto partecipato
Il 6 e il 12 giugno 2013, rispettivamente a Cuneo e Torino, Progetto Partecipato Piemonte del consigliere regionale Fabrizio Biolé, presenta il docu-film “Fukushame – The Lost Japan”, diretto da Alessandro Tesei e prodotto da Teatro Primo Studio. La proiezione sarà seguita da un breve dibattito con il regista della pellicola, nel quale si cercherà anche di sottolineare le criticità tuttora presenti in Piemonte, rispetto alla filiera nucleare conclusasi a fine anni ’80.
La parola “Fukushame” è la contrazione del nome della città giapponese di Fukushima (sita sull’isola di Hunshu e abitata da circa 300.000 persone), nota al mondo per il disastro nucleare seguito alla semi-distruzione della centrale atomica di Fukushima Dai-ichi) e del vocabolo inglese “shame” (in italiano: “vergogna”).
L’11 marzo 2011, a seguito del terremoto e maremoto di Tohoku (di magnitudo 9, il più potente mai registrato in Giappone e il settimo più potente mai registrato al mondo, con epicentro a 30 km di profondità al largo della parte settentrionale dei Paese ed a seguito del quale l’asse terrestre si sarebbe spostato di circa 17 cm), uno tsunami formato da ondate successive plurime alte fino a 10 metri e veloci circa 759 km/h si è abbattuto sulla costa prospiciente la centrale di Dai-ichi, uccidendo più di 15.000 persone (cui si sono aggiunti 5.000 feriti e 4.000 dispersi) e provocando la fusione del nocciolo di tre dei sei reattori dell’impianto e così determinando una fuga radioattività d’intensità paragonabile solo a quella conseguente il disastro di Cernobyl dell’aprile del 1986.
Già a partire dal giorno stesso della tragedia, tanto le autorità pubbliche nipponiche governative ed amministrative quanto i vertici della TEPC (Tokyo Electric Power Company), l’azienda proprietaria e gestrice dell’impianto nucleare, pur organizzando l’evacuazione di più di 180.000 persone hanno malamente condotto un’azione di salvaguardia della popolazione e dell’ambiente della città e della regione interessate dal disastro, poco trasparente e soprattutto non adeguata a reagire alla dispersione a macchia di leopardo di un’incalcolabile quantità di particelle radioattive pericolose per la vita dell’uomo e dell’ambiente.
A tutt’oggi, l’inquinamento radioattivo che si registra addirittura nella capitale Tokio e a macchia di leopardo in tutti il Giappone segna livelli largamente superiori ai limiti tollerabili per la salute: tale contaminazione si è naturalmente diffusa all’intero pianeta Terra.
Ragioni sufficienti per spingere il regista indipendente Alessandro Tesei a recarsi in estremo oriente sui luoghi dell’incidente e realizzare un documentario che ne spiega la cronistoria e le conseguenze – tanto quelle conclamate quanto quelle taciute – divulgando informazioni ancora sconosciute al grande pubblico e rivelando retroscena inquietanti e censurati, nonché riportando le versioni ufficiali dello Stato nipponico e del consiglio di amministrazione della TEPC per confrontarle con i dati reali e le testimonianze dei sopravissuti raccolte e filmate.
A sette mesi dal disastro, Tesei è riuscito a giungere fino a 1 km dalla centrale, penetrando dunque nella famigerata “zona rossa” nella quale per un diametro di 20 km da Dai-Ichi non è permesso a nessuna telecamera avvicinarsi.

Le proiezioni saranno due: una il 6 giugno presso il cinema Monviso di Cuneo e una il 12 giugno presso il Centro incontri della Regione Piemonte in corso Stati Uniti 23; entrambe alle ore 21 ed entrambe ad ingresso gratuito.
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