di Fabrizio Biolé
Se ci fosse stato bisogno di confermarlo, la visita della dottoressa Kyenge ha sprizzato, a mio avviso, pochezza e mancanza di contenuti sotto molti punti di vista.
Intendiamoci: ben venga l’attenzione di una rappresentante governativa verso le problematiche territoriali, magari accompagnata da un formale momento di incontro e confronto con cittadini e rappresentanze. Però, nel caso del consesso di Saluzzo, è mancato il secondo ed è stata pessimamente coniugata la prima, a cominciare dall’escamotage alla base della tappa saluzzese della Ministra all’Integrazione, incastrata succedaneamente in testa al bagno di folla (?) con i GD braidesi.
E del maldestro incastro i convenuti hanno subìto le conseguenze fin dalle tempistiche: la brevissima permanenza della Kyenge a Saluzzo, schiacciata tra un rovinoso ritardo in arrivo – poco mancava al giro completo della lancetta – e appunto la fretta verso l’incontro molto “giovane” e altrettanto “democratico” in quel di Bra, in partenza.
In quanto ai contenuti, con tutto il rispetto per il formale mezzo A4 letto dalla dottoressa Impresa, Prefetto di Cuneo, e il vivace intervento di don Bruno Dalmasso, direttore Caritas – cui forse è mancato uno spunto critico che invece sarebbe stato adeguato -, tralasciando i comprensibilmente istituzionali discorsi della Vicepresidente di ANCI Tisi e del Presidente di Coldiretti Quaglia – ciascuno incentrato sulle istanze della propria rappresentanza -, alcuni tratti dell’intervento del Sindaco Allemano e quasi l’integrale discorso di chiusura della stessa Ministra hanno di molto abbassato il livello globale del breve incontro.
E’ molto probabile che il mio giudizio sia viziato da pregiudizi dovuti al susseguirsi di decisioni per me poco comprensibili, se non addirittura irragionevoli, da parte del Primo Cittadino – il rifiuto di un concreto intervento, a costo zero per il Comune, da parte delle associazioni cattoliche operanti sul territorio; il cocciuto trincerarsi dietro una dichiarazione di non competenza diretta, per evitare utili quanto semplici atti concreti (per esempio la fornitura emergenziale di acqua e luce ai migranti); il risibile pugno di ferro dello sgombero formale di pochi mesi fa, episodi che certo un qualche dubbio sulla totale buona fede lo fanno nascere.
Chicca di Allemano, io credo, la supercàzzola espressa circa a metà discorso che suona più o meno così: “…abbiamo tentato di non incentivare i migranti a trattenersi per non essere costretti ad abbassare il livello dell’accoglienza…”, in altre parole: non abbiamo dato loro nulla per evitare di dimostrare che avremmo potuto dar loro molto poco, e infatti l’unica cosa data in modo deciso è stata la mazzata dello sgombero con sequestro di tutti i miseri arredi presenti in loco!..
Il ripetitivo discorso della Ministra mi ha invece negativamente stupito, sia perché mi sarei aspettato qualcosa in più in merito all’analisi della situazione, sia perché, pur senza pretendere una soluzione certa e pronta alla situazione strutturale, un accenno al concreto intervento sulla realtà contingente, non sarebbe stato certo pleonastico.
Ritengo intanto che abbia dimenticato parole del tono di “neocolonialismo”, “sovranità”, “approccio globale” concentrandosi sul termine “lavoro”, la cui importanza non voglio affatto sminuire neppure la metà di quanto la sua continua ripetizione è parsa fare nel diluito discorso dell’Onorevole Kyenge.
Ma forse qualche risposta specifica e strutturale alla situazione saluzzese è saltata fuori durante l’applaudita puntata in Sala Arpino a Bra, come una inelegante chiosa della Deputata Gribaudo, la più assenteista della Granda, facente gli onori di casa, ha lasciato intendere prima della dipartita della Ministra per la città della Zizzola. In tal caso lo scoprirò dai prossimi numeri dei periodici locali.
Chiudendo proprio con il concetto di “ assenza”, a partire da quella (l’ennesima!) dall’Aula Parlamentare della su citata Deputata, anche nei giorni in cui è in discussione nientemeno che la modifica della base legislativa del nostro Paese – la Carta Costituzionale -, segnalo la vergognosa e completa assenza del Governo Provinciale e di quello Regionale, col quale, per par mio, tenterò di affrontare lo spinoso argomento anche tramite l’interrogazione che ho depositato qualche settimana fa presso Palazzo Lascaris.
In ultimo da segnalare l’assenza, intesa come mancata visita, ancora per motivi di tempo presumo (sic), di Kyenge a “Guantànamo”, il significativo soprannome che è stato dato alla baraccopoli presso il Foro Boario nella quale risiedono gli esseri umani causa di tutta questa concitata e inconcludente attenzione. Mancata visita che ben si coniuga con la stizzita risposta della Ministra alla domanda diretta di uno dei ragazzi africani che hanno potuto presenziare all’incontro: “signora Kyenge, perché non sei venuta al campo a vedere in che condizioni mangiamo, dormiamo, viviamo? Per terra e senza nulla, come animali”. Provate a pensare se il soffocato “grazie” ricevuto in cambio dall’autorevole interlocutrice non racchiuda in sé buona parte della causa delle considerazioni critiche malamente espresse dal sottoscritto in questa paginetta…