Archivio per novembre, 2013

io microfdi Fabrizio Biolé

Sollecitato da realtà territoriali che si occupano, a livello professionale, per competenza e per situazioni parentali delle delicate problematiche legate all’autismo, ho voluto interrogare a settembre scorso l’Assessore Cavallera in merito alle complesse cause che, a seguito dell’inaugurazione di aprile 2013, ancora non hanno permesso l’apertura del Centro Diurno per Autistici di Mondovì.

Nonostante la proposta di ristrutturazione della cascina Nibal, ai fini della realizzazione del Centro di cui sopra, sia stata beneficiaria di un contributo regionale legato al bando disposto nel 2006 ai sensi della Legge Regionale 1/2004, con 500.000 euro di risorse regionali; nonostante già due delle rate relative sono già state liquidate nel 2010 e nel 2011; nonostante l’associazione proponente si sia perfettamente attenuta a tutti i parametri fissati dal bando; nonostante l’inaugurazione della struttura sia stata fatta ormai da più di sei mesi; nonostante, infine, centri diurni socio-terapeutici educativi come quello di Mondovì siano necessari come il pane sul territorio monregalese e cuneese, come sul territorio regionale tutto, la cascina Nibal è ancora chiusa!

Nell’occasione l’assessorato ha fornito spunti poco soddisfacenti, già in parte conosciuti dai diretti interessati, formalmente poco accettabili ma che nella sostanza rimandavano ad una decisione imminente: a causa delle nuove disposizioni regionali, che rispondono alla condizione del micidiale “Piano di Rientro Sanitario”, una nuova deliberazione introdurrebbe una nuova tipologia di centro diurno “…funzionale – così asserisce l’Assessore – alle esigenze delle persone affette da disturbi dello spettro autistico.”

E di questo abbiamo parlato in un importante incontro a Mondovì con i diretti interessati, garantendo la massima disponibilità nel seguire la situazione da un punto di vista istituzionale.

In seguito, venerdì 18 ottobre, l’associazione Autismo Help e la Colonia Agricola del Beila, promotori e fautori del progetto, hanno incontrato l’assessore alla Salute Ugo Cavallera, ottenendo finalmente un impegno formale e informazioni piuttosto importanti,che hanno trovato conferma nell’annuncio di pochi giorni fa, quando la Società Cooperativa Interactive ha comunicato venerdì che lunedì 13 gennaio 2014 prenderà il via l’attività del Centro Diurno.

Si tratta di un’ottima notizia, che ripaga l’impegno di tutti quelli che in qualche modo hanno contribuito e che darà una risposta concreta alle famiglie che affrontano ogni giorno il disagio dell’autismo con dignità e determinazione.

Nel suo piccolo Progetto Partecipato Piemonte ha fatto la sua parte e vigilerà affinchè la promessa venga mantenuta e i 2 milioni e mezzo di euro spesi finora diano finalmente i propri frutti a sostegno della collettività!

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io microfonodi Fabrizio Biolé
Mai come di questi tempi la rete ferroviaria regionale è in pericolo!Come molti sanno, nel 2012 c’è stato un taglio di quasi un quarto dell’intero chilometraggio presente sul territorio piemontese, con quattro linee chiuse nel solo territorio cuneese.In questi giorni però, alla deprecabile situazione per cui il combinato disposto delle politiche nazionali di tagli alla manutenzione – ad esempio i 400 milioni totali in meno utilizzati per coprire i buchi di bilancio creati dalla marchetta del Governo al PDL sull’abolizione dell’IMU – e di quelle regionali, con pesanti riduzioni del capitolo legato al TPL su ferro e l’indotta guerra tra territori con la corsa per l’inserimento nel Sistema Ferroviario metropolitano di Torino (grande innovazione di facciata, un po’ meno nella sostanza, se si pensa alle decine di obsoleti mezzi che sono stati trasformati in moderni, stampigliando sulle fiancate la colorata sigla e poco altro), si sono aggiunti episodi sporadici ma allarmanti come quello di martedi mattina 29 ottobre, presso il passaggio a livello di via Casa del Bosco a Bra.

Un convoglio costretto ad avanzare a 6 chilometri orari a causa del tilt dell’impianto che regola l’intersezione a raso con la rete viaria, tra sbarre di sicurezza sollevate e segnalatori luminosi spenti, pur previsto dalla prassi in casi eccezionali, aggiunge semplicemente un tassello alla trascuratezza del servizio pubblico di trasporto su ferro, in questo caso presumibilmente per mancata manutenzione o controllo da parte di RFI, proprietaria dei binari.

Se a ciò aggiungiamo le diverse testimonianze che affermano la ripezione di episodi del genere, diventa davvero un serio problema di sicurezza per pedoni, ,ciclisti, automobilisti e cittadini in genere.

Ho discusso un’interrogazione urgente per capire che tipo di provvedimenti intenda prendere la Giunta Regionale in merito all’incresciosa situazione senza però una risposta nel merito e convincente.

Di qualche ora fa, peraltro, l‘azzardata affermazione dell’Assessore Alberto Cirio, rispetto al fatto che dieci milioni di euro risparmiati a suo dire dal taglio  di linee ” non più attuali” – ancora l’indotto conflitto tra territori e tra utenti… – sarebbero a disposizione per i lavori dell’interramento dei binari nel centro di Bra.

Lungi da me dover acuire il senso di competizione tra territori, o voler sminuire l’importanza dell’opera, ma la priorità di investimento sulle risorse risparmiate dalla cancellazione di linee importanti come Cuneo-Saluzzo, Cuneo-Mondovi, o Ceva-Ormea non avrebbe il diritto di essere discusso e valutato anche con i territori che stanno rischiando di fare la stessa fine – vedi la linea Cuneo-Ventimiglia – ?
E, per rimanere nel contesto braidese, prima di declamare le disponibilità per un’opera strategica, ma davvero molto costosa, perchè non affrontiamo le problematiche legate alla sicurezza, come i ripetuti guasti del passaggio a livello di Casa del Bosco che vengono sovente poste dai cittadini?