Archivio per la categoria ‘diritti’
il Consigliere Antonino Boeti condannato per le percosse al sottoscritto
Pubblicato: 12 marzo 2014 da fabiole in democrazia, diritti, legalità, politicaRegime APT: conosciamolo per evitarlo!
Pubblicato: 31 gennaio 2014 da mallamacidaniele in democrazia, diritti, Economia, Europa, politica, trasparenza
Si tratta del temibile “Accordo sul Partenariato Transatlantico“ (abbreviato in APT oppure TTIP), un insieme di misure che dovrebbero essere messe nero su bianco in un Trattato internazionale vincolante entro il 2015 e che riproporrebbero, moltiplicandole all’ennesima potenza, tutte le conseguenze negative che, a livello europeo, erano contenute nella versione originale della Direttiva Bolkestein, già di per sè in parte disarmata prima della sua versione definitiva, grazie soprattutto agli allarmi ed alle azioni di informazione svolte da alcune associazioni e movimenti “sul pezzo”, come ATTAC.
In sintesi, nascondendosi dietro uno smalto di virtuosi promotori dell’incremento di occupazione – sul sito della Commissione Europea si azzarda addirittura la stima di centinaia di migliaia di posti di lavoro in più – e dell’ampliamento del valore delle economie europea, statunitense e mondiale – con stime di aumento rispettivamente di 120, 90 e 100 miliardi di euro – Michael Froman, Delegato al Commercio per gli USA, e Karel de Gucht, Commissario Europeo al Commercio, stanno negoziando, a partire dal luglio scorso, per giungere all’elaborazione di un trattato intercontinentale e sovragovernativo che sancisca la totale liberalizzazione degli scambi economici di beni e servizi tra Europa e Stati Uniti.
Tutto questo, come è facile intendere, a scapito delle tipicità dei prodotti, dei diritti di lavoratori e consumatori, della prossimità dei rapporti umani e ad unico ed enorme vantaggio dei grandi capitali, delle multinazionali, del profitto della finanza globale.
Chi sa, in un momento di fase transitoria come la presente, che cosa possa essere davvero considerato per il nostro Consiglio Regionale, come “indifferibile ed urgente”?
Certo: i provvedimenti di bilancio che in questi giorni stanno prendendo faticosamente forma tra commissioni e aula rientrano nel nòvero.
Fatto sta che una discussione sul cambiamento storico e devastante come quello che si avrebbe con l’improvvida entrata in vigore del Trattato di partenariato transatlantico, a partire dalla macroeconomia di scambi tra il vecchio e il nuovo continente e, a cascata, fino alle economie nazionali, regionali e locali in cui circolano prodotti e servizi essenziali per i cittadini – insieme con antichi saperi e filiere tradizionali – non può nè deve essere rimandata, nè dentro nè fuori le istituzioni, a prescindere dalla legittimità sub judice che queste possano temporaneamente avere.
Per questo sto per depositare un atto in Consiglio Regionale in tema APT/TTIP che possa, mi auguro, trovare un momento dedicato ad essere trattato in modo approfondito e con tempi congrui e suggerisco contestualmente a tutti i piemontesi (poichè tutti, come cittadini, utenti e consumatori ne siamo direttamente interessati) di seguire la discussione sull’argomento nei rari momenti di approfondimento extra-istituzionali, a partire dall’importante incontro pubblico di mercoledì 29 gennaio alle 21 presso il caffè Basaglia a Torino, organizzato da Attac e poi tenendosi aggiornati, magari tramite la mailing list dell’Associazione stessa.
Istruzione, informazione e consapevolezza sono le armi più potenti che un cittadino possa avere, insieme con la condivisione e il mutuo aiuto: usiamole quotidianamente!
Cuneo-Nizza: quei risultati un po’ così, che abbiamo noi che siamo stati a Genova!
Pubblicato: 9 gennaio 2014 da fabiole in ambiente, Bilancio, democrazia, diritti, notav, politica, trasporti
Di fatto, i risultati scaturiti dal raggiungimento del minimo comun denominatore tra le politiche trasportistiche delle due giunte regionali sono un formale e misero impegno alla creazione di un tavolo tecnico con Rfi, Trenitalia e Rff e la richiesta di un confronto immediato con il Ministero.
Confronto per cosa? Per inoltrare a Maurizio Lupi la proposta di “spostare” il chilometraggio degli intercity Torino-Genova – a gestione ministeriale – posto in esubero dall’aumento del servizio regionale piemontese sulla medesima tratta, sulla Cuneo-Ventimiglia.
La brillante ipotesi è vecchia di almeno sette settimane, da quando, come un coniglio dal cilindro, scaturì dall’ufficio stampa dell’Assessora Bonino. Però, si sa: i tempi della politica sono lunghi e artificiosi e solo adesso si è trovato il tempo di condividerla ufficialmente. Nel frattempo le corse sono state falcidiate, le promesse di Letta e Lupi non sono state mantenute e i cittadini cornuti e mazziati per l’ennesima volta!
Ai sette Assessori, di cui nessun cuneese, più due Presidenti presenti all’incontro chiedo: visto il risultato pressochè nullo, non poteva bastare una telefonata tra Torino e Genova, al limite una teleconferenza? Ma soprattutto: dato che la finestra utile – a detta loro – per riassettare gli orari della rete ferroviaria regionale, è fra poco più di un mese, davvero immaginano di poter avere una risposta dal Ministero e tecnicamente riattivare le coppie cancellate da metà dicembre sulla linea Vermenagna-Roia in così poco tempo? A scanso di equivoci me lo auguro fortemente, anche se sono molto molto scettico in merito!
Allo scopo di continuare a rivendicare la tutela e il rilancio della linea Torino-Cuneo-Ventimiglia-
Cuneo-Nizza: verità oggettive vs. chiacchiere mediatiche, la discussione è aperta…
Pubblicato: 22 dicembre 2013 da fabiole in ambiente, Bilancio, democrazia, diritti, Economia, Europa, notav, politica, trasportidi Fabrizio Biolé
Negli ultimi giorni, determinanti per la definizione delle misure legate alla Legge di Stabilità 2014 – che è poi stata blindata antidemocraticamente sotto il voto di fiducia – si sono alzati i toni di discussione sulle necessità ormai non più procrastinabili per il mantenimento, la tutela ed il rilancio della linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza. E in particolare: entusiaste quanto fuorvianti affermazioni arrivano dall’assortito manipolo di eletti cuneesi del Partito Democratico (ma solo a comando, cioè se qualcuno critica con prove provate l’assenza di misure sulla Cuneo-Nizza all’interno della stessa Legge di Stabilità 2014); attenzioni ad intermittenza si è rivelata quella del Senatore Andrea Olivero ex Scelta Civica (con un emendamento presentato in commissione e non ripresentato in aula del Senato, nonostante l’impegno preso in tal senso con il Comitato Ferroviario e i 20.000 cittadini firmatari); l’unica rappresentante cuneese in Parlamento con il Movimento 5 Stelle. la Deputata Fabiana Dadone ha preso a cuore l’istanza, subendo dapprima una decisione di suoi colleghi del Senato e però portando a casa una tardiva quanto inequivocabilmente negativa risposta del Ministro Maurizio Lupi.
Solitamente per poter oggettivamente definire i termini di uno scambio di vedute è necessario partire da dati certi e fatti oggettivi, e così intenderei fare in questo mio breve scritto, con cui intendo stimolare commenti e risposte:
– In un periodo in cui si rende necessario definire politiche trasportistiche mirate e razionali che sopra tutto garantiscano il diritto basilare alla mobilità, larga parte dei rappresentanti cuneesi nelle due Camere del Parlamento – con la positiva eccezione di Fabiana Dadone – sottolinea a ripetizione, come prioritarie per la mobilità della Granda, infrastrutture insostenibili, altamente impattanti e costosissime: in primis l’insensato e superfluo aeroporto di Levaldigi – più di 50 milioni di euro pubblici investiti dalla sua nascita e la produzione di perdite annuali di un milione e mezzo di euro di media, parametri di sostenibilità che resteranno per sempre un miraggio e una rinnovata concorrenza non dichiarata con Torino-Caselle; in secundis l’insensato, inutile e devastante lotto 1.6 dell’autostrada Asti-Cuneo, con la sua cancellazione di sessanta ettari di terreno fertile per la prosecuzione di una bretella autostradale che ha una soglia di traffico venti volte inferiore alla media nazionale, e una spesa di ventimila euro al metro lineare, venti milioni di euro al chilometro, centocinquanta milioni di euro totali!!! E’ necessario commentare?
Basta chiacchiere: riordino della polizia penitenziaria e nomina del garante regionale dei detenuti!
Pubblicato: 17 dicembre 2013 da fabiole in democrazia, diritti, legalità, politica, salute, solidarietàL’omicidio-suicidio di poche ore fa presso il carcere Lorusso Cotugno di Torino – sui cui dettagli non mi pronuncio – si aggiunge infatti in modo non più sostenibile alla catena di tragici fatti che colpiscono “indistintamente” ospiti e agenti di polizia penitenziaria, in Piemonte e in Italia.
Dal 2002 al 2012 sono quasi mille i morti tra i detenuti a livello nazionale, vittime per la stragrante maggioranza di suicidi (più di 500), così come più di cento agenti di polizia negli ultimi dodici anni si sono tolti la vita complessivamente in Italia.
Si succedono ormai da anni, “vibranti” moniti presidenziali, ma anche e soprattutto formali richiami da parte delle autorità europee in materia, sfociati in una condanna della Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, la quale pone come termine perentorio entro il quale l’Italia deve risolvere il problema della violazione dei diritti degli ospiti delle carceri – più del 15% in attesa del primo giudizio – il mese di maggio del 2014. E la situazione non più sostenibile degli agenti si interlaccia strettamente e imprescindibilmente con la situazione dei detenuti!
Nel dettaglio chiedo che, nella discussione in Consiglio dei Ministri e in Parlamento, venga tenuta in alta considerazione la necessità di facilitare al corpo di Polizia Penitenziaria il proprio còmpito, con in primo luogo una riorganizzazione del sistema previdenziale, la razionalizzazione dei turni e l’integrazione delle competenze, la sottoscrizione di un nuovo contratto collettivo e il saldo degli straordinari.
Parallelamente, essendo stato il Piemonte la prima Regione a dotarsi di una legge di istituzione del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” nel lontano 2009, chiedo al Consiglio Regionale che tale figura venga finalmente nominata. E rimando ancora una volta al mittente la risibile critica di eccessivi costi e oneri per il funzionamento della stessa, che invece, se ben utilizzata, potrebbe risultare invece meccanismo di forte risparmio di costi sociali, sanitari e giudiziari per il prossimo futuro!
Un sacco di vita a Torino
Pubblicato: 6 dicembre 2013 da fabiole in democrazia, diritti, politica, salute, solidarietàQuesta sera 6 dicembre appuntamento alla stazione Porta Susa per “un sacco di vita” e la donazione di sacchi a pelo a persone senza dimore per affrontare il freddo delle notti invernali.
Apertura del “centro autismo” di Mondovì: obiettivo raggiunto!
Pubblicato: 27 novembre 2013 da fabiole in democrazia, diritti, politica, salute, Senza categoria, solidarietàSollecitato da realtà territoriali che si occupano, a livello professionale, per competenza e per situazioni parentali delle delicate problematiche legate all’autismo, ho voluto interrogare a settembre scorso l’Assessore Cavallera in merito alle complesse cause che, a seguito dell’inaugurazione di aprile 2013, ancora non hanno permesso l’apertura del Centro Diurno per Autistici di Mondovì.
Nonostante la proposta di ristrutturazione della cascina Nibal, ai fini della realizzazione del Centro di cui sopra, sia stata beneficiaria di un contributo regionale legato al bando disposto nel 2006 ai sensi della Legge Regionale 1/2004, con 500.000 euro di risorse regionali; nonostante già due delle rate relative sono già state liquidate nel 2010 e nel 2011; nonostante l’associazione proponente si sia perfettamente attenuta a tutti i parametri fissati dal bando; nonostante l’inaugurazione della struttura sia stata fatta ormai da più di sei mesi; nonostante, infine, centri diurni socio-terapeutici educativi come quello di Mondovì siano necessari come il pane sul territorio monregalese e cuneese, come sul territorio regionale tutto, la cascina Nibal è ancora chiusa!
Nell’occasione l’assessorato ha fornito spunti poco soddisfacenti, già in parte conosciuti dai diretti interessati, formalmente poco accettabili ma che nella sostanza rimandavano ad una decisione imminente: a causa delle nuove disposizioni regionali, che rispondono alla condizione del micidiale “Piano di Rientro Sanitario”, una nuova deliberazione introdurrebbe una nuova tipologia di centro diurno “…funzionale – così asserisce l’Assessore – alle esigenze delle persone affette da disturbi dello spettro autistico.”
E di questo abbiamo parlato in un importante incontro a Mondovì con i diretti interessati, garantendo la massima disponibilità nel seguire la situazione da un punto di vista istituzionale.
In seguito, venerdì 18 ottobre, l’associazione Autismo Help e la Colonia Agricola del Beila, promotori e fautori del progetto, hanno incontrato l’assessore alla Salute Ugo Cavallera, ottenendo finalmente un impegno formale e informazioni piuttosto importanti,che hanno trovato conferma nell’annuncio di pochi giorni fa, quando la Società Cooperativa Interactive ha comunicato venerdì che lunedì 13 gennaio 2014 prenderà il via l’attività del Centro Diurno.
Si tratta di un’ottima notizia, che ripaga l’impegno di tutti quelli che in qualche modo hanno contribuito e che darà una risposta concreta alle famiglie che affrontano ogni giorno il disagio dell’autismo con dignità e determinazione.
Nel suo piccolo Progetto Partecipato Piemonte ha fatto la sua parte e vigilerà affinchè la promessa venga mantenuta e i 2 milioni e mezzo di euro spesi finora diano finalmente i propri frutti a sostegno della collettività!
Sicurezza, ammiccamenti e indotte guerre tra “poveri” cittadini
Pubblicato: 8 novembre 2013 da fabiole in ambiente, Bilancio, diritti, politica, trasportiUn convoglio costretto ad avanzare a 6 chilometri orari a causa del tilt dell’impianto che regola l’intersezione a raso con la rete viaria, tra sbarre di sicurezza sollevate e segnalatori luminosi spenti, pur previsto dalla prassi in casi eccezionali, aggiunge semplicemente un tassello alla trascuratezza del servizio pubblico di trasporto su ferro, in questo caso presumibilmente per mancata manutenzione o controllo da parte di RFI, proprietaria dei binari.
Se a ciò aggiungiamo le diverse testimonianze che affermano la ripezione di episodi del genere, diventa davvero un serio problema di sicurezza per pedoni, ,ciclisti, automobilisti e cittadini in genere.
Ho discusso un’interrogazione urgente per capire che tipo di provvedimenti intenda prendere la Giunta Regionale in merito all’incresciosa situazione senza però una risposta nel merito e convincente.
Di qualche ora fa, peraltro, l‘azzardata affermazione dell’Assessore Alberto Cirio, rispetto al fatto che dieci milioni di euro risparmiati a suo dire dal taglio di linee ” non più attuali” – ancora l’indotto conflitto tra territori e tra utenti… – sarebbero a disposizione per i lavori dell’interramento dei binari nel centro di Bra.
Lungi da me dover acuire il senso di competizione tra territori, o voler sminuire l’importanza dell’opera, ma la priorità di investimento sulle risorse risparmiate dalla cancellazione di linee importanti come Cuneo-Saluzzo, Cuneo-Mondovi, o Ceva-Ormea non avrebbe il diritto di essere discusso e valutato anche con i territori che stanno rischiando di fare la stessa fine – vedi la linea Cuneo-Ventimiglia – ?
E, per rimanere nel contesto braidese, prima di declamare le disponibilità per un’opera strategica, ma davvero molto costosa, perchè non affrontiamo le problematiche legate alla sicurezza, come i ripetuti guasti del passaggio a livello di Casa del Bosco che vengono sovente poste dai cittadini?
Appuntamenti di sabato 26 ottobre: partecipa anche tu!
Pubblicato: 25 ottobre 2013 da fabiole in acqua pubblica, ambiente, decrescita, democrazia, diritti, Economia, energia, legalità, notav, politica, referendum, rifiuti zero, salute, solidarietà, trasportiSegnaliamo questi interessanti appuntamenti a cui consigliamo di partecipare questo sabato:
– sabato 26 ottobre, dalle 11.00 alle 14.00, davanti alla stazione di Cuneo, presidio per la salvaguardia della linea ferroviaria Cuneo-Nizza
– sabato 26 ottobre, dalle 15.00, a Bussoleno (Salone Don Bunino), incontro tra la Costituente dei Beni Comuni e il Movimento NO TAV, con Gianna De Masi, Ugo Mattei, rappresentanti del Teatro Valle di Roma e giuristi
– sabato 26 ottobre, corteo “Basta menzogne sull’inceneritore”, ritrovo h 14.00 davanti alla vecchia stazione Porta Susa e arrivo davanti alla RAI di via Verdi.
Sotto la delega, niente?
Pubblicato: 9 settembre 2013 da mallamacidaniele in acqua pubblica, decrescita, democrazia, diritti, legalità, politica, solidarietàSe ci fosse stato bisogno di confermarlo, la visita della dottoressa Kyenge ha sprizzato, a mio avviso, pochezza e mancanza di contenuti sotto molti punti di vista.
Intendiamoci: ben venga l’attenzione di una rappresentante governativa verso le problematiche territoriali, magari accompagnata da un formale momento di incontro e confronto con cittadini e rappresentanze. Però, nel caso del consesso di Saluzzo, è mancato il secondo ed è stata pessimamente coniugata la prima, a cominciare dall’escamotage alla base della tappa saluzzese della Ministra all’Integrazione, incastrata succedaneamente in testa al bagno di folla (?) con i GD braidesi.
E del maldestro incastro i convenuti hanno subìto le conseguenze fin dalle tempistiche: la brevissima permanenza della Kyenge a Saluzzo, schiacciata tra un rovinoso ritardo in arrivo – poco mancava al giro completo della lancetta – e appunto la fretta verso l’incontro molto “giovane” e altrettanto “democratico” in quel di Bra, in partenza.
In quanto ai contenuti, con tutto il rispetto per il formale mezzo A4 letto dalla dottoressa Impresa, Prefetto di Cuneo, e il vivace intervento di don Bruno Dalmasso, direttore Caritas – cui forse è mancato uno spunto critico che invece sarebbe stato adeguato -, tralasciando i comprensibilmente istituzionali discorsi della Vicepresidente di ANCI Tisi e del Presidente di Coldiretti Quaglia – ciascuno incentrato sulle istanze della propria rappresentanza -, alcuni tratti dell’intervento del Sindaco Allemano e quasi l’integrale discorso di chiusura della stessa Ministra hanno di molto abbassato il livello globale del breve incontro.
E’ molto probabile che il mio giudizio sia viziato da pregiudizi dovuti al susseguirsi di decisioni per me poco comprensibili, se non addirittura irragionevoli, da parte del Primo Cittadino – il rifiuto di un concreto intervento, a costo zero per il Comune, da parte delle associazioni cattoliche operanti sul territorio; il cocciuto trincerarsi dietro una dichiarazione di non competenza diretta, per evitare utili quanto semplici atti concreti (per esempio la fornitura emergenziale di acqua e luce ai migranti); il risibile pugno di ferro dello sgombero formale di pochi mesi fa, episodi che certo un qualche dubbio sulla totale buona fede lo fanno nascere.
Chicca di Allemano, io credo, la supercàzzola espressa circa a metà discorso che suona più o meno così: “…abbiamo tentato di non incentivare i migranti a trattenersi per non essere costretti ad abbassare il livello dell’accoglienza…”, in altre parole: non abbiamo dato loro nulla per evitare di dimostrare che avremmo potuto dar loro molto poco, e infatti l’unica cosa data in modo deciso è stata la mazzata dello sgombero con sequestro di tutti i miseri arredi presenti in loco!..
Il ripetitivo discorso della Ministra mi ha invece negativamente stupito, sia perché mi sarei aspettato qualcosa in più in merito all’analisi della situazione, sia perché, pur senza pretendere una soluzione certa e pronta alla situazione strutturale, un accenno al concreto intervento sulla realtà contingente, non sarebbe stato certo pleonastico.
Ritengo intanto che abbia dimenticato parole del tono di “neocolonialismo”, “sovranità”, “approccio globale” concentrandosi sul termine “lavoro”, la cui importanza non voglio affatto sminuire neppure la metà di quanto la sua continua ripetizione è parsa fare nel diluito discorso dell’Onorevole Kyenge.
Ma forse qualche risposta specifica e strutturale alla situazione saluzzese è saltata fuori durante l’applaudita puntata in Sala Arpino a Bra, come una inelegante chiosa della Deputata Gribaudo, la più assenteista della Granda, facente gli onori di casa, ha lasciato intendere prima della dipartita della Ministra per la città della Zizzola. In tal caso lo scoprirò dai prossimi numeri dei periodici locali.
Chiudendo proprio con il concetto di “ assenza”, a partire da quella (l’ennesima!) dall’Aula Parlamentare della su citata Deputata, anche nei giorni in cui è in discussione nientemeno che la modifica della base legislativa del nostro Paese – la Carta Costituzionale -, segnalo la vergognosa e completa assenza del Governo Provinciale e di quello Regionale, col quale, per par mio, tenterò di affrontare lo spinoso argomento anche tramite l’interrogazione che ho depositato qualche settimana fa presso Palazzo Lascaris.
In ultimo da segnalare l’assenza, intesa come mancata visita, ancora per motivi di tempo presumo (sic), di Kyenge a “Guantànamo”, il significativo soprannome che è stato dato alla baraccopoli presso il Foro Boario nella quale risiedono gli esseri umani causa di tutta questa concitata e inconcludente attenzione. Mancata visita che ben si coniuga con la stizzita risposta della Ministra alla domanda diretta di uno dei ragazzi africani che hanno potuto presenziare all’incontro: “signora Kyenge, perché non sei venuta al campo a vedere in che condizioni mangiamo, dormiamo, viviamo? Per terra e senza nulla, come animali”. Provate a pensare se il soffocato “grazie” ricevuto in cambio dall’autorevole interlocutrice non racchiuda in sé buona parte della causa delle considerazioni critiche malamente espresse dal sottoscritto in questa paginetta…